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Giuseppe Girgenti
Un lucida e appassionata riflessione sul tema della cura, a firma del professor Natalino Irti. Attraverso parole che invitano il pensiero a sostare e pause che suggeriscono il tempo di una riflessione profonda, si snoda una questione che, a partire da uno spunto etimologico, illumina aspetti normativi, filosofici e in ultima analisi vitali sulla natura di uno dei rapporti umani più delicati e intimi: quello tra medico e malato.
Al centro di questa relazione si staglia il grande tema della libertà. Il malato è libero, capace di esercitare la propria volontà e il proprio diritto a essere informato in maniera adeguata: è poi compito del medico garantire questa libertà e fornire tutti gli strumenti necessari affinché la si impieghi senza vincoli.
Quello tra medico e paziente è prima di tutto un rapporto tra esseri umani: «la malattia è un uomo malato». Non può esserci «tecnica della terapia» in assenza della «cura del paziente». È qui che scaturisce il tema della «dignità» dell’individuo e del suo personale percorso terapeutico.
Natalino Irti, nato ad Avezzano il 5 aprile 1936. Ha frequentato il Ginnasio - Liceo Torlonia nella città nativa.
Allievo del grande giurista Emilio Betti, - dopo aver conseguito la libera docenza universitaria nel 1965 - vince, nel 1967, il concorso per professore ordinario. Ha insegnato sempre come titolare di cattedra, nelle Università di Sassari, Parma, Torino, e, dal 1975, nell'Università di Roma 'l a Sapienza', dove ora è professore emerito di diritto civile.
È socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, e membro di altri sodalizi scientifici.
Presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici, fondato da Benedetto Croce.
Ha pubblicato monografie, corsi di lezioni e libri di cultura filosofico-giuridica, che hanno suscitato larghi dibattiti e sono stati tradotti in molte lingue straniere. Intenso il suo rapporto con i filosofi: ne sono nati due volumi: "Dialogo su diritto e tecnica", con Emanuele Severino; e "Elogio del diritto", con Massimo Cacciari. Discontinua, ma ininterrotta, è stata, ed è, la sua collaborazione a quotidiani italiani (Corriere della Sera, il Sole 24 Ore).
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